Si, ma è nell'interesse della patria stessa avere i cittadini affezionati ai propri genitori. 29. [Nient'affatto, perché la mia vita non è per me più utile di una tale disposizione dell'animo, e cioè di non far violenza ad alcuno per un mio vantaggio personale.] Infatti ciò che è chiamato dagli Stoici il sommo bene - il vivere secondo natura - ha questo significato, secondo il mio parere, di conformarsi sempre alla virtù e a tutte le altre cose che sono secondo natura, di sceglierle in quanto non siano in contrasto con la virtù. 32. Da essi derivò quel proverbio ormai logoro per l'uso: quando vogliono lodare la lealtà e la bontà di qualcuno, dicono che è degno che si giuochi alla morra con lui al buio. Esporrò, dunque, quest'ultima parte, senza alcun aiuto, ma, come si dice, con le mie sole armi: infatti, dopo Panezio, non è stato formulato nulla, intorno a questa parte, che possa ottenere il mio consenso tra gli scritti che sono capitati nelle mie mani. De officiis. 101. Agiscono male anche coloro che vietano agli stranieri di godere dei vantaggi della città e li bandiscono, come fece Panno presso i nostri antenati e Papio recentemente. Tanto più ritengo che debbano essere biasimati Callifonte e Dinomaco, che credettero di eliminare la controversia, unendo il piacere con l'onestà, il che significa, all'incirca, accoppiare gli animali con l'uomo; l'onestà non ammette questo connubio, lo spregia e lo respinge. Perciò con quanto impegno intellettuale puoi, con quanti sforzi ti adoperi - anche se quella di apprendere è una fatica piuttosto che un piacere - fa in modo di riuscire e non metterti nelle condizioni di sembrare d'aver mancato a te stesso, dopo che io ti ho fornito ogni mezzo. Così, dunque, in taluni casi dubbi da una parte si difende l'onestà, dall'altra si parla dell'utile in modo tale che non solo è onesto fare, ma anzi è vergognoso non fare quanto sembra utile. A chi faccio torto? " Possiamo giudicare probo il primo o il secondo Mario? Non è vergognoso che i filosofi  siano indecisi su ciò che non suscita dubbi neanche nei contadini? Non dobbiamo, tuttavia, trascurare i nostri interessi e affidarli agli altri, quando noi stessi ne abbiamo bisogno, ma ciascuno deve preoccuparsi della propria utilità, se ciò avviene senza recare ingiustizia ad altri. CONFLITTO TRA UTILITA' E FORTEZZA: ULISSE. Non bisogna temere che Giove, adirato, nuocesse, perché non è solito adirarsi né fare del male. Sulle prime quello faceva il difficile. Infatti tenuto lontano dalla vita politica e dagli affari forensi dalla violenza delle armi sacrileghe, sono costretto a vivere in ozio e per questo motivo, lasciata la città, vagando per i campi spesso sono solo. E che? "Allora il padrone della nave potrebbe portargliela via, perché è sua?" No; anzi, l'utile ha seguito l'onesto. Ma questi suggerimenti riguardano coloro che sono stimati buoni per l'adempimento continuo dei loro doveri. A quel tempo Gaio Aquilio, mio amico e collega, non aveva ancora proposto le norme relative alla frode, in cui, essendogli chiesto che cosa fosse la frode, rispondeva che essa si verifica quando si finge una cosa e se ne fa un'altra. E quel suocero aveva continuamente sulle labbra i versi greci delle Fenicie, che dirò come potrò, forse rozzamente, ma tuttavia in modo che si possa capire il contenuto: 'Se si deve violare il diritto, bisogna violarlo per il potere assoluto; per il resto coltiva la pietà'. Questo sarebbe pure vero, se fossi d'accordo con Ennio sul significato del giovare. Quel giudice, dunque, emise questa sentenza: poiché nel vendere conosceva i difetti e li aveva celati, doveva rispondere del danno presso il compratore. Marco, figlio mio, so bene che tu, ascoltando già da un anno le lezioni di Cratippo, e per di più in Atene, sei in possesso di un cospicuo bagaglio di precetti e dottrine filosofiche, grazie alla straordinaria autorità del maestro e della 63. E quello, disse "Tutti i pesci di Siracusa stanno qui, qui vengono a rifornirsi d'acqua, non possono fare a meno di questa villa". Ecco il significato di questo anello e di questo esempio: se nessuno dovesse venire a saperlo e non dovesse neppure sospettarlo, tu, compiendo qualche azione per desiderio di ricchezza, di potenza, di dominio, di piacere, lo faresti, se ciò fosse destinato a rimanere ignoto per sempre agli dei e agli uomini? Chi non vede quale sia e caratteristico di quale uomo questo modo di celare? Non è mai utile, dunque, cadere in fallo, perché è sempre disonesto, e, poiché è sempre onesto essere probi, è sempre utile. Degno d'essere messo a morte è Eteocle, o piuttosto Euripide, che eccettuava quest'unico caso, che è il più scellerato di tutti. "Dunque, se ci fosse un'unica tavola e due naufraghi, tutti e due sapienti, entrambi dovrebbero afferrarla o uno dovrebbe cedere all 'altro? " Chi si meraviglia di ciò, ammette di non sapere che cosa sia un uomo onesto. Ma su ciò, basta; infatti molto frequentemente ti ho scritto per esortarti; ora ritorno all'ultima parte della divisione programmata. 47. E quanti di più ne avrebbe, secondo te, quel re che con l'esercito del popolo romano oppresse proprio il popolo romano e costrinse ad essergli schiava quella città non solo libera, ma anche signora delle genti? E se le cose stanno così, noi tutti siamo regolati da un'unica e medesima legge di natura, e se è proprio cosi, certamente la legge di natura ci proibisce di far violenza ai nostri simili. 'Molti gli iniqui ed infedelí al regno, pochi i benevoli'. meministi esse inter homines natura coniunctam societatem.” “Memini,” inquiet ille; “sed num ista societas talis est, ut nihil suum cuiusque sit? A questo, infatti, mirano le leggi, questo è il loro scopo, che sia salva ed integra l'unione dei cittadini, e puniscono coloro che la rompono con la morte, l'esilio, la prigione e le multe. Credo, se qualche volta sorge il dubbio, che esso riguardi la natura delle cose su cui si riflette. Venne in senato, espose il suo mandato, si rifiutò di esprimere il proprio parere, perché non era senatore, finché era vincolato dal giuramento fatto ai nemici. Questo argomento non è valido tanto contro il giuramento di Regolo, quanto contro ogni giuramento. Fino a quando oseranno dire che qualche cosa è utile, senza essere onesta? Ammetti pure che non esista niente di più piacevole, ma che cosa si può immaginare di più turpe? Dunque, non nuoce chi, con una specie di sortilegio, fa in modo d'allontanare i veri eredi per mettersi al posto loro? 121. "Che dici? Pronunziò la sentenza Marco Catone, padre del nostro Catone (come gli altri dai padri, così questi, che generò quell'insigne personaggio, deve essere designato dal nome del figlio). [E questo Tito Manlio è lo stesso che prese il cognome dall'aver strappato, nella battaglia dell'Aniene, il monile a un Gallo che l'aveva sfidato; durante il suo terzo consolato i Latini furono sbaragliati e messi in fuga presso Veseri, eroe, tra i più grandi, che, indulgentissimo nei confronti del padre, fu severissimo nei confronti del figlio.]. In questo caso divergono le vie del patrimonio e dell'umanità. Pertanto io, che vissi un tempo assai frequentemente in pubblico e sotto gli occhi dei cittadini, ora, fuggendo la vista degli sciagurati, dei quali è pieno ogni luogo, mi nascondo quanto è possibile e spesso sono solo. 17. Certo, se non esistesse altro male al di fuori del dolore fisico; ma i filosofi più autorevoli affermano che non solo non è il male maggiore, ma non è neppure un male. Ma poiché ho imparato dai filosofi non solo che tra i mali conviene scegliere i minori, ma anche trarre da essi stessi ciò che possono contenere di buono, perciò mi avvalgo di questa tranquillità - non quella, in verità, che dovrebbe avere un uomo che un tempo ha procurato la tranquillità alla patria - e non mi lascio prostrare da quella solitudine che mi è imposta dalla necessità, non dalla mia volontà. Se uno, che avesse depositato del denaro presso dì te, muovesse guerra alla patria, dovresti restituirgli la somma depositata? In modo particolare, poi, c'è confusione tra i doveri nelle amicizie, perché è contrario al dovere non concedere agli amici quello che si potrebbe dare giustamente e concedere loro quanto non sarebbe giusto. 59. andrea@archive.org 18. La temperanza è nemica delle passioni sensuali, mentre esse sono seguaci convinte dei piacere. Nessuno fu mai più caro alla folla. Allo stesso modo è più secondo natura, per conservare ed aiutare - se possibile - tutte le genti, sobbarcarsi le più grandi fatiche e disagi, ed imitare il famoso Ercole, che la fama degli uomini, memore dei benefici ricevuti, collocò nel consesso degli dei; è molto meglio, dunque,  tutto questo che vivere in solitudine non solo senza alcun affanno, ma anche tra i più raffinati piaceri, ricchi di ogni sorta di beni, sì da eccellere anche in bellezza ed in forza. Infatti sono molto di più secondo natura l'elevatezza d'animo e la grandezza, ed ugualmente l'affabilità, la giustizia, la generosità, che non il piacere, la vita e le ricchezze: è proprio di un animo grande ed elevato disprezzare questi beni e ritenerli cose di nessun valore a confronto dell'utile comune. 36. Si è parlato pure della prudenza, che la malizia vorrebbe imitare, e ugualmente della giustizia, che è sempre utile. Risposta preferita. Costoro pensano di non avere alcun vincolo giuridico o sociale, a causa dell'utile, con i propri concittadini, opinione, questa, che disintegra ogni società umana. www.latein24.de. Dice bene Euripide: 'Ho giurato con la lingua, ma la mia mente è libera da giuramenti.'. Il sesto libro 'Sui doveri' di Ecatone è pieno di questioni simili: se sia proprio di un uomo onesto non nutrire i propri schiavi in un periodo di estrema carestia. Forse temiamo l'ira di Giove? Se qualcuno dicesse che questa bramosia è onesta, sarebbe un pazzo; così facendo egli approva la morte delle leggi e della libertà e ritiene gloriosa la loro infame e detestabile soppressione. 82. See what's new with book lending at the Internet Archive. Christiane. Vacilla o piuttosto è a terra la giustizia, e cosi tutte le virtù che si distinguono nella comunanza e nella società del genere umano. Ac de bellicis quidem officiis satis dictum est. In verità non mi pare, sebbene abbia amato l'uno, quando era in vita, e non nutra odio nei confronti dell'altro, ora che è morto. Che significa questo, se non che nulla è conveniente se non è lecito moralmente, anche se noi lo possiamo ottenere senza che alcuno ci smentisca? "Benché ciò sia vergognoso, pure, dal momento che è utile, lo farò" ma (da parte dell'uno) che è utile così da non essere vergognoso, da parte dell'altro che non si deve fare perché è immorale. Spergiurare, difatti, non significa giurare il falso, ma costituisce spergiuro il non mantenere quello che hai giurato 'secondo la tua coscienza', come dice un'espressione in uso presso di noi. Non bisogna, dunque, decidere nemmeno su argomenti il cui esame stesso è disonesto. Non è assolutamente possibile, ma io domando che cosa farebbero se fosse possibile ciò che essi dicono impossibile. Panezio, dunque, che senza alcun dubbio ha disputato in modo molto preciso intorno ai doveri, e che io ho seguito in linea di massima, pur avendo apportato qualche correzione, fissa tre tipi di domande sulle quali gli uomini sono soliti riflettere e quindi decidere intorno al dovere: la prima, quando si è incerti se sia onesto o meno ciò di cui si tratta; la seconda se sia utile o no; la terza concerne il modo in cui ciò che ha l'apparenza dell'onesto contrasti con ciò che sembra utile. Crasso invocava la legge, secondo cui " il venditore deve rispondere di quei difetti che, pur essendo a lui noti, non sono stati da lui dichiarati", Antonio l'equità, "poiché quel difetto non era ignoto a Sergio, che aveva già venduto quella casa, non era necessaria una dichiarazione, né era stato ingannato chi ben conosceva la situazione giuridica di ciò che comprava". Quando però si compie qualche azione nella quale si presentino i doveri di mezzo (relativi), essa sembra assolutamente perfetta, proprio perché la gente comune in genere non comprende quanto sia lontana dalla perfezione e, fino al punto in cui arriva la sua intelligenza, non pensa di aver trascurato niente. 5 risposte. Il senato decise, quindi, che quel furbo imbroglione fosse ricondotto in catene ad Annibale. Ma poiché i capi presero la decisione di eliminare i parenti del Superbo e persino il nome dei Tarquini insieme al ricordo dei regno, quello che era utile, cioè il provvedere al bene della patria, era anche onesto, sì che Collatino stesso doveva approvarlo. Nos personalia non concoquimus. Meminerimus autem etiam adversus infimos iustitiam esse servandam. Marco Mario Gratidiano, nostro parente, aveva venduto a Gaio Sergio Orata la stessa casa che aveva acquistato da lui pochi anni prima. E questa cosa, se vuoi saperlo, gli tornò di grande onore; gli furono innalzate statue in tutti i rioni, e dinanzi ad esse incenso e fiaccole di cera. 26. Avendogli Canio promesso di venire, Pizio che, in qualità di banchiere, godeva credito presso tutte le categorie di persone, chiamò a sé dei pescatori, chiese loro di pescare il giorno dopo di fronte alla sua villa, e disse quanto desiderava che essi facessero.